Alcune indiscrezioni di queste ore sembrano darlo per scontato: Amos Genish, ex amministratore delegato ed ora consigliere nel CDA TIM, lascia il gruppo. Questo porterebbe ad un accordo le due parti in contrasto ormai da tempo, ovvero Vivendi ed Elliott.
Sembra che Elliott e Vivendi siano finalmente arrivati ad una tregua: questo è quanto si evince dall’assemblea TIM del 29 marzo, durante la quale Vivendi ha deciso di non presentare alcuna mozione.
Convocato a sorpresa il consiglio TIM; l’istanza è arrivata dal presidente Fulvio Conti, che ha chiesto la riunione per la giornata di giovedì, alla vigilia dell’assemblea dei soci.
Marzo sarà un mese piuttosto intenso per TIM: mentre Vivendi ed Elliott continuano a scontrarsi, l’azienda si trova ad affrontare un ulteriore confronto con il governo per il ridimensionamento del “golden power”. Nel frattempo, Cassa Depositi e Prestiti ha aumentato le proprie quote azionarie, raggiungendo l’8,7%.
La Cassa Depositi e Prestiti sale al 7,1% del capitale di TIM, tramite una spesa di circa 830 milioni di euro. La CDP dunque possedere, nel complesso, 1.073.5000 azioni, con diritto di voto nel CDA TIM.
Continua la lotta al vertice fra Vivendi ed il Fondo Elliott, che controllano rispettivamente il 23,94% ed il 9,4% della telco italiana. Il gruppo francese si è detto disponibile ad appoggiare la collaborazione con Open Fiber, ma con un CDA indipendente.
Il fondo Elliott ha aumentato la propria partecipazione nel CDA TIM al 9,4%, rispetto alla quota precedente dell’8,8%. Vivendi, tuttavia, sembra non spaventarsene molto, definendola “pura finanza”.
Luigi Gubitosi è stato eletto nuovo amministratore delegato e direttore generale della TIM. Il CDA, riunitosi ieri, ha deciso di affidarsi ad un esponente della lista Elliott, con esperienze in Alitalia, Rai e Wind.
Incredibile scossone ai vertici TIM: l’amministratore delegato dell’ex Telecom Italia, ovvero Amos Genish, è stato sfiduciato dal consiglio di amministrazione. Genish, esponente dell’ala Vivendi, si è posto in contrasto ad Elliott, in merito alla questione della separazione della rete.
TIM è accusata dal governo di aver violato i poteri speciali. Per questo motivo, ha ricevuto da parte del Governo Italiano una multa pari a 74,3 milioni di euro, per la quale l’ex Telecom Italia ha, tuttavia, già annunciato il ricorso.