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TIM, Via Libera alla Separazione della Rete

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Il piano dell’amministratore delegato Genish, relativo alla creazione di una Netco controllata al 100% da TIM, è stato approvato; lo separazione della rete fissa diventa dunque realtà.

La separazione della rete TIM prevede la creazione di una Netco, controllata al 100% dalla TIM, pro proprietaria della rete e di tutta l’infrastruttura, che manterrà invariato il perimetro del gruppo. Gli obiettivi disposti durante lo scorso cda Telecom, sono inoltre quelli di mantenere i ricavi stabili, di ridurre i debiti e generare 4,5 miliardi di flussi di cassa lordi.

Via Libera alla Separazione della Rete TIM

L’amministratore Genish ha dichiarato che lo scorso anno è stato fondamentale per la TIM. Il quarto trimestre ha visto una concreta accelerazione della società, con crescita sia in Italia che in Brasile. TIM ha chiuso il 2017 con ricavi pari a 19,8 miliardi.
Per il prossimo triennio, l’azienda punta tutto sulla rete e sulla capacità di far migrare i clienti dall’ADSL alla fibra ottica. Genish ha dichiarato che “solo nell’ultimo trimestre abbiamo migrato 400mila clienti verso la fibra”, il che fa pensare che “il piano strategico sia fattibile. Abbiamo la copertura migliore in Europa di banda ultra larga, con una penetrazione totale al 29%: c’è quindi ancora molto potenziale e la Rete è pronta, faremo di più negli anni a venire“.

Il Brasile ed il Ritorno dei Dividendi

La società in Brasile continuerà, invece, ad incentivare la migrazione da pre a post paid, oltre alla novità costituita dalla banda larga fissa. Non si esclude una collaborazione con OI, il principale gruppo telefonico di rete fissa. Genish, tuttavia, ammonisce a non sottovalutare il potenziale di TIM Brasil e di non metterlo a rischio.
La società ha suggerito l’idea di distribuire un dividendo pari a 2,75 centesimi per le azioni risparmio, ma entro il 2020 si potrebbe ritornare a pagare una cedola anche a quelle ordinarie. Su questa possibilità di è espresso anche Genish, il quale ha sottolineato che TIM sarà “in grado di tornare al dividendo nel prossimo triennio: se raggiungeremo gli obiettivi lo prenderemo in considerazione, ma al momento il pay out non è stato discusso nè approvato dal consiglio di amministrazione

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