Rivoluzione in TIM: oggi, in aperta polemica con il fondo Elliot, si sono dimessi il consiglio di amministrazione della società ed il presidente dell’esecutivo Arnaud de Puyfontaine, con decorrenza dal 24 aprile.
CDA TIM: le Novità
La riunione del consiglio di amministrazione TIM è durata ben tre ore: tanto è bastato per stravolgere la situazione, con la dimissione della maggior parte dei membri del CDA e del presidente, in vista dell’assemblea convocata per il 24 aprile. A partire da oggi è fuori dai giochi anche Giuseppe Recchi; la vicepresidenza passano a Franco Bernabè, il quale ottiene anche le deleghe sulla sicurezza.
Dimissioni di de Puyfontaine: Tutte le Dichiarazioni
Le dimissioni di Arnauld de Puyfontaine sono ovviamente quelle che hanno più sorpreso. Il presidente dell’esecutivo ha dichiarato: ” Confermo il mio impegno a favore del progetto di trasformazione di Tim e sono convinto che questa decisione darà ulteriore stabilità e sostegno al nostro ad, Amos Genish, e alla sua squadra, permettendogli di creare valore per tutti i nostri stakeholder“. Vivendi ha rilasciato la seguente dichiarazione:” “Alla luce del tentativo guidato dall’hedge fund attivista Elliott Management, noto per il suo track record di iniziative a breve termine, di smantellare Tim, i tre membri del Consiglio di Amministrazione che rappresentano Vivendi, la quale sostiene il piano unanimemente approvato di Amos Genish e del suo team, hanno deciso di dimettersi dal Consiglio“.
Reazione del fondo Elliot
Il fondo Elliot, invece, non l’ha presa molto bene: “Mossa cinica e al servizio dei suoi interessi (di Vivendi, ndr). Ritarda la possibilità degli azionisti di Telecom Italia di esprimere il loro voto nell’assemblea del 24 aprile. Un altro esempio di come i diritti delle minoranze in Telecom Italia siano cancellati e della continua indifferenza alla migliori prassi di governo societario“.
Il tutto, dunque, si risolverà durante l’assemblea del 4 maggio.
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