E’ stato approvato l’accordo fra TIM e Canal+, tramite il quale verrà alla luce una nuova società che si occuperà di produzioni televisive e di acquisto di diritti. L’ex Telecom Italia avrà in proprio possesso il 60% della nuova società, mentre a Canal + spetta il 40%.
La joint venture firmata da TIM e Canal+ punta alla creazione di una pay tv che possa spingere e supportare al massimo un’offerta congiunta fibra e contenuti premium. Lo scopo, secondo quanto dichiarato da TIM, è quello di “disegnare e realizzare l’offerta di contenuti video premium che TIM offrirà ai propri clienti per accelerare lo sviluppo della connettività in fibra“.
Il progetto prevede la partecipazione al 60% di TIM ed al 40% di Canal+. Il consiglio di amministrazione prevede la presenza di cinque membri, tre nominati da TIM e due da Canal+. L’amministratore delegato sarà scelto tra i consiglieri di nomina TIM.
La joint venture può essere in realtà considerata un’operazione interna, dal momento che Canal+ è una società controllata da Vivendi, già qualificata a sua volta come controllante di TIM. Per questo motivo, il Comitato Controllo e Rischi dell’ex Telecom Italia si è espresso favorevole a maggioranza, con il voto contrario da parte di soli due consiglieri. Il Comitato si è invece espresso all’unanimità nella volontà di considerare le future operazioni della nuova società come operazioni di TIM, al fine di applicare la procedura aziendale per l’effettuazione di operazioni con parti correlate. La dotazione di capitale iniziale dovrebbe essere fra i 50 ed i 60 milioni.
TIM e Canal+: I Motivi della Joint Venture
Canal+ è una pay tv francese controllata al 100% da Vivendi. Come ricorda il quotidiano francese Le Figaro, non si tratta della prima esperienza in Italia: 15 anni fa, infatti, Canal+ decise di abbandonare l’Italia vendendo la filiale nostrana Tele+ a quella che allora era la principale concorrente, ovvero Sky; la causa scatenante dell’operazione fu la crisi economica del periodo. A distanza di 15 anni, dunque, Canal+ è tornata in Italia e sosterrà la società ex Telecom Italia nell’acquisizione dei diritti e nella produzione di nuovi contenuti. In più, la nuova società si occuperà anche di diritti sportivi: in tal senso, si partirà indubbiamente da eventi come le Olimpiadi, il Tour de France ed il Giro d’Italia, già detenuti dal principale operatore italiano.
La joint venture può essere considerata a pieno una mossa anti Netflix, o comunque pronta a dare filo da torcere alle nuove produzioni realizzate non solo da Netflix stesso, ma anche da Amazon ed, a breve, da Apple.