Incredibile scossone ai vertici TIM: l’amministratore delegato dell’ex Telecom Italia, ovvero Amos Genish, è stato sfiduciato dal consiglio di amministrazione. Genish, esponente dell’ala Vivendi, si è posto in contrasto ad Elliott, in merito alla questione della separazione della rete.
Il problema di Separazione della Rete
Luigi di Maio, ministro dello Sviluppo, ha più volte sottolineato la necessità di arrivare ad una decisione entro fine anno, relativamente all’ipotesi della rete unica fra TIM ed Open Fiber, sotto il controllo del governo stesso. La posizione di Genish, come quella di Vivendi, è sempre stata contraria; tuttavia, l’amministratore delegato aveva aperto alla possibilità di un accordo: si alla rete unica, ma TIM rimane al controllo. Il fondo Elliott, con quote minori rispetto a Vivendi ma la maggioranza in consiglio, è sempre stato invece concorde, sostenendo la separazione della rete e la creazione di una nuova società con Open Fiber.
Dichiarazioni di Genish
Genish ha dichiarato, proprio nei giorni scorsi, che
“Tim è favorevole alla creazione in Italia di un singolo network di Rete per evitare inutili duplicazioni di investimenti infrastrutturali e siamo aperti a possibili collaborazioni con Open Fiber”,
sottolineando anche che:
“l’azienda rimane convinta che Tim rimanga il soggetto tenuto a controllare la Rete in Italia, come avviene in tutti gli altri Paesi”.
Secondo Genish:
“solo mantenendo il controllo della Rete potremo garantire gli attuali livelli di investimenti e occupazionali, oltre al futuro sviluppo della tecnologia 5G, il cui successo per Tim ma anche per l’Italia si basa anche nella combinazione di infrastrutture di Rete fissa e mobile. Ogni tentativo di separazione proprietaria della Rete non porrebbe solo a rischio il futuro aziendale di Tim, ma anche lo sviluppo digitale del Paese”.
Genish e le Dimissioni dal CDA TIM
Il parere di Genish, portavoce di Vivendi, ha tuttavia portato allo scontro finale con Elliott, che ha avuto la meglio: l’amministratore delegato era ormai piuttosto mal voluto dal CDA, composto in maggioranza da membri del fondo.
Il consiglio di amministrazione dunque, riunitosi oggi, ha revocato con effetto immediato tutte le deleghe conferite ad Amos Genish, mettendo il potere nelle mani del presidente del CDA. Una nuova riunione si terrà il 18 novembre ed avrà lo scopo di nominare un nuovo amministratore delegato.