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CDP Sale al 7,1% in TIM. Vivendi: No a Scorporo Rete

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La Cassa Depositi e Prestiti sale al 7,1% del capitale di TIM, tramite una spesa di circa 830 milioni di euro. La CDP dunque possedere, nel complesso, 1.073.5000 azioni, con diritto di voto nel CDA TIM.

CDP al 7,1% in TIM

CDP ha aumentato la propria quota in TIM in vista dell’assemblea prevista per il 29 marzo, acquisendo così diritto di voto. La Cassa ha speso nel complesso 823,97 milioni di euro, con una serie di interventi effettuati in dieci sedute (dal 15 al 28 febbraio); le azioni acquistate sono state 323,5 milioni, ad un costo minimo di 0,5102 euro l’una (del 15 febbraio) ed un massimo di 5,5424 (22 febbraio).

Intenzioni di CDP in TIM

L’autorizzazione ad incrementare le quote della compagnia fino al 10% era stata emanata dal consiglio il 14 febbraio; la CDP controllava il 4,93% ed era subentrata nel capitale TIM nell’aprile dello scorso anno. La Cassa Depositi e Prestiti si definisce un “investitore a lungo termine“, dichiarando nel modulo Sec l’intenzione di “sostenere le infrastrutture strategiche nazionali“. La Cassa vuole così dimostrare sostegno “allo sviluppo ed alle iniziative di creazione di valore prese dall’emittente, in un settore che è di primario interesse per il Paese“. CDP ha inoltre sottolineato “il supporto ad operazioni straordinarie come fusioni, ristrutturazione o cessione di asset” o “cambiamenti nel consiglio di amministrazione“, aggiungendo l’eventualità di acquistare altre azioni.

Vivendi Ribadisce No allo Scorporo della Rete

Risale ai giorni scorsi la dichiarazione di Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendi (che detiene le maggiori quote del capitale di TIM, il 23,9%), che ha sottolineato di essere “totalmente contro la separazione della rete. Vivendi è molto chiara su quello che abbiamo detto sin dall’inizio, non vogliamo che Telecom Italia sia smantellata perché significherebbe la morte della società. Questo è il punto principale“. Le dichiarazioni sono state rilasciate in occasione del forum economico organizzato fra Confindustria e Medef.
Ha poi aggiunto: “Vivendi come primo azionista di Telecom Italia vuole accompagnare un piano strategico ambizioso, lo dimostreremo, è esattamente quello che vogliamo fare“, con l’augurio di realizzare “un piano strategico e finanziario che permetta a TIM di far parte dei migliori attori di TLC su scala europea“.

Nel frattempo, è grande attesa per l’assemblea del 29 marzo, durante la quale Vivendi chiederà la revoca di 5 dei 10 membri del CDA della lista Elliott; l’eventuale successo potrebbe creare un vero ribaltone ai vertici del gruppo.  

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